henryluise

Friday, December 07, 2007

MILANO, 7 DIC - Nina, bidella milanese di 51 anni, segue la filosofia buddista perche' le rende ''la vita meno pesante'' ma quando arriva mezzogiorno deve scappare a casa ''per preparare da mangiare al marito''. Graziella, interprete in pensione di Venezia, non vuole perdere una parola del ''maestro'' perche' ''aspettavo questa occasione da tempo''. Anche Gino, 54 anni, medico a Parma, segue da anni gli insegnamenti del Dalai Lama: ''Sono stato anche in Himalaya per sentirlo''. E se Elsa, 28 anni, insegnante di Bologna, e' spinta soprattutto dalla curiosita' perche' ''il Dalai Lama e' il personaggio piu' importante dopo Ghandi e Madre Teresa'', Yoko, giovane giornalista di Hong Kong e' piu' pratica: ''Visto che lui non viene in Cina, vengo io da lui''. E' l'eterogeneo 'popolo in cammino' (cosi' amano definirsi gli appartenenti al Buddha pensiero) che oggi, arrivato da ogni parte d'Italia e anche dall'estero, ha affollato il Palasharp di Milano (ottomila le presenze) per assistere all' insegnamento del capo religioso tibetano, al suo terzo giorno di permanenza in citta'. Iniziato in mattinata, il ciclo di preghiera e riflessione ha fatto seguito all'incontro ufficiale, svoltosi al Pirellone, tra il Dalai Lama e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Durante il colloquio, che ha visto le due autorita' scambiarsi doni e cordialita', si e' parlato soprattutto di questioni politiche e in particolare dei rapporti tra Tibet e Cina. E se la massima carica religiosa buddista ha detto che ''La comunita' mondiale ha la responsabilita' morale di chiedere alla Cina il rispetto della democrazia'', il Governatore ha confermato che ''il Dalai Lama non ha avuto alcuna espressione di ostilita' nei confronti della Cina, anzi considera un errore pensare di isolarla''. Un incontro istituzionale, l'unico concessogli nel capoluogo lombardo, che ha riecheggiato anche tra le mura del Palasharp, dove i milanesi non sono riusciti a trattenere la propria delusione per la 'tiepida' accoglienza ricevuta dal 'maestro'. ''Siamo molto indignati - spiega Carmen, ex responsabile delle risorse umane alla Ibm - per come le istituzioni non hanno saputo accogliere a dovere il Dalai Lama. L'Italia si e' venduta al potere economico come altre grandi potenze''. Polemiche che passano, pero', in secondo piano di fronte alla forza delle parole di Tenzin Gyazo, assiso su un tronetto circondato dai monaci seduti nella posizione del loto. ''La filosofia buddista - spiega Carla, 52 anni, producer televisivo di Milano - e' il mio motivo di vita''. Anche quattro amici lecchesi, tutti imprenditori, si sono votati al buddismo e ogni martedi' frequentano i corsi del centro 'Kailash' di Bergamo: ''Questa filosofia di vita porta a un miglioramento della condizione mentale - affermano - e quindi alla consapevolezza di cio' che ti succede''. La stessa presa di coscienza che ha aiutato Monica, impiegata di Riccione, a superare la difficolta' della separazione. All'amica Viviana, invece, il buddismo piace perche' ''rispetta la persona, con le sue luci e ombre''. Un atteggiamento ben diverso, secondo la casalinga della Riviera, da quello ''imposto dalla religione cattolica, che ci vuole tutti perfetti''. A parlare di differenze tra buddismo e cristianesimo sono anche due sorelle milanesi, Deli ed Emanuela, o anche Anna, 38 anni, cattolica praticante, interessata alle filosofie orientali. Per lei ''la Chiesa, con il suo dogmatismo si e' allontanata molto dai fedeli. Il buddismo, invece, e' fortemente improntata sull'uomo e sulla sua liberta'''. Accanto a lei, la figlia Lilia, di soli 7 anni, ride per la visiera che il Dalai Lama si e' messo in testa per proteggersi dalla luce dei faretti che illuminano il palco. Poi, sbuffa: ''Mamma ma quando finisce tutto questo parlare...?''.Giorgio Feltri, ingegnere in pensione, non ha ancora un'idea chiara del perche' si trovi al Palasharp: ''Forse perche', pur frequentando ambienti cattolici, sono aperto anche alla ricerca di qualcosa che dia un senso alla vita''. Poi ammette: ''Ma e' pur vero che, come diceva Pascal, chi cerca e' molto piu' vicino a Dio di quanto creda''.

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