scienza
LONDRA - La sete di sapere porta spesso a scoperte rivoluzionarie, destinate a cambiare la vita e il destino dell’uomo. Ma spesso qualche scienziato si lascia prendere la mano da questa smania di conoscenza e si butta in esperimenti folli, dall’esito quasi sempre disastroso.
IL LIBRO - Spulciando ricerche scientifiche e archivi universitari, lo scrittore Alex Boese ne ha raccolti oltre un’ottantina nel libro «Elephants on Acid And Other Bizarre Experiments», in uscita questo mese e presentato in anteprima questa settimana sulla rivista «New Scientist».
La copertina del libro di BoeseUn elenco a dir poco stravagante, dove il genio va spesso a braccetto con la follia e che prende il via (da qui il titolo) dall’esperimento compiuto nell’agosto del 1962 da Warren Thomas, direttore del Lincolm Park Zoo in Oklahoma, che provò a somministrare a un elefante una dose di LSD 3mila volte superiore al normale per vedere l’effetto che faceva. Il povero animale morì in pochi minuti e il responso fu: «gli elefanti sono molto sensibili all’LSD». Altrettanto sconcertante, ma alla fine utile perché aprì la strada al primo trapianto di cuore, fu, invece, il cane a due teste creato dal chirurgo sovietico Vladimir Demikhov nel 1954. Lo scienziato innestò la testa di un cucciolo sul collo di un pastore tedesco adulto, ma la povera creatura morì dopo appena 6 giorni per un rigetto nei tessuti. Demikhov, però, non si diede per vinto e replicò l’esperimento 19 volte in 15 anni, allungando le aspettative di vita fino a un mese.
ESPERIMENTI SUGLI UOMINI - Decisamente sadico, invece, l’esperimento svolto in California nel 1960 per appurare come lo stress danneggi le capacità cognitive umane. Dieci soldati vennero, infatti, imbarcati su un aereo per quella che sembrava un’esercitazione di routine, ma a 5000 piedi d’altezza l’aereo cominciò a perdere quota e il pilota annunciò che avrebbe tentato un atterraggio di emergenza. E mentre il panico si andava diffondendo fra i soldati, uno steward chiese loro di compilare un formulario per l’assicurazione, indispensabile per liberare l’esercito da ogni responsabilità in caso di incidente. In pochi sapevano che era tutta una finta, volta a dimostrare come la mente commetta errori anche banali quando è sottoposta a uno stress emotivo estremo. Infatti, i soldati fecero un sacco di errori nella compilazione del questionario, al contrario di quanto succedeva in situazioni normali. Il successivo tentativo di ripetere l’esperimento con un altro gruppo di ignari volontari fallì, perché uno dei soldati che partecipò alla prima missione scrisse un avvertimento su uno dei sacchetti antipanico.
TOP TEN - Se volete saperne di più, questa la «top ten» degli esperimenti scientifici più bizzarri di tutti i tempi, stilata dallo stesso Boese e ripresa da vari giornali, fra cui il «Guardian»:
1 - Somministrare una dose massiccia di LSD in un elefante per vedere se lo induce a pazzia. L’elefante muore. Conclusione: LSD è fatale per gli elefanti.
2 - Dire ai passeggeri di un aereo che stanno per morire fa commettere loro molti più errori in un test scritto. Conclusione: situazioni di stress estremo danneggiano l’abilità cognitiva umana.
3 - L’aspettativa di vita dei cani con due teste, creati dal chirurgo sovietico Demikhov, non supera il mese. Conclusione: il rigetto dei tessuti rende incompatibili gli animali.
4 - Proibire a qualcuno di ridere quando gli si fa il solletico è impossibile. Lo ha sperimentato lo psicologo Clarence Yeuba sui figli e la moglie negli anni Trenta, ma con scarso successo. Conclusione: la risata è una risposta istintiva al solletico.
5 - Apprendere mentre si dorme è possibile. Lo ha provato lo psicologo americano Lawrence LeShan nel 1942, quando si è chiuso in una stanza con un gruppo di ragazzi addormentati. Tutti i ragazzi si mangiavano le unghie e lo scienziato ha curato il loro tic ripetendo come un mantra “le mie unghie sono terribilmente amare”. Alla fine dell’esperimento, il 40% aveva perso il vizio. Conclusione: si può imparare dormendo.
6 - C’è chi riesce a dormire in ogni situazione. La prova è arrivata dallo scienziato dell’Università di Edimburgo, Ian Oswald, che nel 1960 prese tre volontari e, tenendo i loro occhi aperti con del nastro adesivo, li sottopose a ogni sorta di possibile disturbo: lampi improvvisi, shock elettrici e musica ad altissimo volume. Conclusione: tutti e tre si addormentarono nel giro di 12 minuti.
7 - Il disgusto non ha una sola faccia. Lo ha dimostrato l’esperimento del 1924 del professor Carney Landis dell’Università del Minnesota: lo scienziato ha chiesto a un gruppo di volontari di odorare dell’ammoniaca, ascoltare del jazz, guardare delle foto porno e mettere le mani in un secchio pieno di rane. Conclusione: impossibile trovare una sola espressione comune a tutti per indicare il disgusto provato.
8 - Convinto che la febbre gialla non fosse contagiosa, il dottor Stubbins Ffirth decise di dimostrarlo sulla propria pelle, bevendo il vomito di malati di febbre gialle e sfregandolo su ferite aperte. Conclusione: il medico non si ammalò, ma non perché la malattia non fosse contagiosa, bensì perché si è poi scoperto che la febbre gialla si trasmette da una zanzara.
9 - Negli anni Trenta il professor Robert Cornish dell’Università di Berkeley tentò di riportare in vita alcuni cani morti, soprannominati Lazarus, facendoli andare su e giù su un’altalena, mentre iniettava loro una miscela di adrenalina e anti-coagulanti. Conclusione: alcuni dei fox terrier tornarono alla vita e, seppure ciechi e con danni al cervello, resistettero qualche mese.
OAS_AD('Bottom1');
10 - Qual è il comportamento sessuale dei tacchini maschi? A questa domanda hanno cercato di rispondere Martin Schein ed Edgar Hale della Pennsylvania University negli anni Sessanta, quando hanno scoperto che questi animali non sono poi così difficili da accontentare. Conclusione: per eccitarli basta anche un pezzo di legno, con le fattezze di un tacchino femmina.
0 Comments:
Post a Comment
<< Home