henryluise

Tuesday, November 06, 2007

nucleare

ZCZC0053/SXBWAW10105U CRO S0B S04 INT QBXBNUCLEARE: REFERENDUM, 20 ANNI FA IL NO DEGLI ITALIANI(NEWSLETTER AMBIENTE) (ANSA) - ROMA, 5 NOV - Vent'anni fa gli italiani hanno detto no al nucleare. Lo hanno fatto in occasione del referendum dell' 8 e 9 novembre del 1987, dove sono stati chiamati ad abrogare tre disposizioni di legge. La prima, relativa alla localizzazione delle centrali nucleari, viene eliminata con l' 80,6% di si', contro il 19,4 di no; la seconda, sui contributi agli enti locali nei cui territori sorgono centrali alimentate con combustibili diversi dagli idrocarburi, riscuote il 79,7% di si' contro il 20,3% di no; la terza riguarda la partecipazione dell'Enel alla costruzione e all'esercizio di centrali nucleari all'estero e conta 71,8% di si' contro il 28,2% di no. Il referendum arriva sull'onda del disastro di Chernobyl, considerato il piu' grave incidente nucleare della storia civile, il 26 aprile 1986. Cosa e' cambiato da allora?- SONDAGGI: Nel 2007, secondo l'ultimo sondaggio commissionato a Ipr Marketing dai Verdi, i cittadini italiani rimangono contrari al nucleare. Su un campione di mille persone, rappresentativo della popolazione, il 56% degli intervistati e' contrario a nuove centrali in Italia ed il 70% degli italiani e' contrario alla costruzione di una centrale nucleare vicino al proprio comune. Ma ci sono anche sondaggi che parlano di aumento di chi e' a favore dell'atomo. In particolare, secondo i dati forniti da Observa-Science in Society gli italiani favorevoli all'energia nucleare (37%) hanno ormai praticamente raggiunto lapercentuale dei contrari (38%).- LA RICERCA: Il dibattito e' oggi tutto riaperto. Crescono i sostenitori della necessita' di riattivare la ricerca.- LE CENTRALI ITALIANE DISMESSE: queste le centrali presenti, fermate definitivamente e in fase di smantellamento: centrale di Trino (Trino, VC); centrale di Caorso (Caorso, PC); centrale di Latina (Borgo Sabotino, LT); centrale del Garigliano (Sessa Aurunca, CE). Questi gli impianti di trattamento e fabbricazione del combustibile nucleare esistenti: impianto Eurex di Saluggia (VC); impianto di Bosco Marengo (AL); impianti Opec e Ipu della Casaccia (RM); impianto Itrec di Rotondella (MT). Incaricata della gestione e' la Sogin Spa.- LE SCORIE: Sogin ha predisposto una gara internazionale per il trasporto e il riprocessamento (processo che porta all' estrazione di uranio e plutonio dai rifiuti). In totale sono circa 235 tonnellate provenienti dalle centrali nucleari di Trino Vercellese, Caorso e Garigliano. La francese Areva si e' aggiudicata la gara per 267 milioni di euro. Il 24 novembre 2006 e' stato siglato un accordo Francia-Italia e il 9 maggio il contratto Sogin-Areva. Le scorie saranno inviate oltralpe in 5 anni. Entro il 2025 dovranno rientrare in Italia.- LO SMANTELLAMENTO: Entro il 2011 la Sogin spendera' 400 milioni di euro nelle attivita' di smantellamento degli impianti nucleari ancora presenti in Italia. Secondo le linee guida del piano industriale 2007-2011 e' prevista un'accelerazione delle attivita', in particolare nei siti di Trino, di Caorso e Bosco Marengo. Per quest'ultimo impianto e' previsto il completo smantellamento entro il 2009. Nel quadriennio verranno sviluppate attivita' che dovrebbero raggiungere il 30% in termini di avanzamento lavori, a fronte dell'attuale 6%.- IL SITO UNICO: Entro sei mesi sara' individuato un sito dove realizzare il deposito unico nazionale che dovra' occuparsi del trattamento di 90 mila metri cubi di rifiuti radioattivi. E' l' obiettivo annunciato dal ministro per lo Sviluppo Economico, Pier Luigi Bersani, al termine della prima riunione sul tema con le Regioni. A breve sara' costituito un tavolo di lavoro misto (ministero, Apat, Enea, Regioni) che avra' il supporto della Sogin. (ANSA).

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