Silvio Berlusconi
"CaraVeronica,
eccoti le mie scuse. Ero recalcitrante in privato,perche' sono giocoso ma anche orgoglioso. Sfidato in pubblico,la tentazione di cederti e' forte. E non le resisto. Siamoinsieme da una vita. Tre figli adorabili che hai preparato perl'esistenza con la cura e il rigore amoroso di quella splendidapersona che sei, e che sei sempre stata per me dal giorno incui ci siamo conosciuti e innamorati. Abbiamo fatto insiemepiu' cose belle di quante entrambi siamo disposti ariconoscerne in un periodo di turbolenza e di affanno. Mafinira', e finira' nella dolcezza come tutte le storie vere. Lemie giornate sono pazzesche, lo sai. Il lavoro, la politica, iproblemi, gli spostamenti e gli esami pubblici che nonfiniscono mai, una vita sotto costante pressione. Laresponsabilita' continua verso gli altri e verso di se', ancheverso una moglie che si ama nella comprensione enell'incomprensione, verso tutti i figli, tutto questo apre lospazio alla piccola irresponsabilita' di un carattere giocoso eautoironico e spesso irriverente. Ma la tua dignita' nonc'entra, la custodisco come un bene prezioso nel mio cuoreanche quando dalla mia bocca esce la battuta spensierata, ilriferimento galante, la bagattella di un momento. Ma propostedi matrimonio, no, credimi, non ne ho fatte mai a nessuno.Scusami dunque, te ne prego, e prendi questa testimonianzapubblica di un orgoglio privato che cede alla tua collera comeun atto d'amore. Uno tra tanti.
Un grosso bacio Silvio.
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