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Monday, January 29, 2007

ashura

IRAQ:ASHURA,DA DOMANI LE GIORNATE DELL'IDENTITA' SCIITA/ANSAMASSIMA ALLERTA A KERBALA; MA CLIMA TESO IN TUTTO MONDO ISLAMICO (di Elisa Pinna) (ANSA) - ROMA, 28 GEN - Da domani comincia l'Ashura, ovvero le giornate della memoria, dell'identita' e dell'orgoglio dei musulmani sciiti, giornate che avranno il loro culmine, come e' tradizione, nel pellegrinaggio di milioni di fedeli verso Kerbala, la citta' santa sciita irachena. Negli anni passati le celebrazioni, proibite sotto l'era di Saddam Hussein, si sono trasformate in occasione di violenze interislamiche e di massacri: in Iraq l'allerta e' dunque massima, nel crescendo di attentati e omicidi di oggi. La tensione e' pero' percepibile in altri paesi musulmani, a partire dal Pakistan per finire all'Arabia Saudita, dove le maggioranze sunnite e le minoranze sciite si fronteggiano con sempre maggiore ostilita'. Ashura significa ''dieci'' ed e' il decimo giorno del mese islamico del Muharram, il primo del calendario lunare islamico. Per gli sciiti questo giorno - che varia di anno in anno - segna il martirio del loro santo eroe, l'imam Hussein, nipote di Maometto, ucciso con i suoi 72 compagni nella piana di Kerbala, 160 km a sud di Baghdad, nel 680 dopo Cristo, dalle truppe rivali dei califfi omayyidi. Hussein, come poi i suoi seguaci sciiti, non riconosceva l'autorita' del califfato e rivendicava alla solo progenie del profeta il diritto-dovere di guidare l'Islam. La sua ribellione e il suo martirio sono rivissuti dagli sciiti di oggi con un'intensita' paragonabile a quella dei cristiani per il Venerdi' Santo, ma molto piu' cruenta nelle sue manifestazioni esteriori. Domani a Kerbala e in tutto il mondo musulmano, folle immense di sciiti piangeranno e si autoflagelleranno a sangue in memoria delle sofferenze subite da Hussein, in modalita' di fede che faranno inorridire - come sempre - il mondo religioso sunnita. L'ashura - secondo molti studiosi islamici - rivela la concezione profondamente diversa che esiste tra sunniti e sciiti nel rapporto con Allah e con la religione. Per gli sciiti tutto e' legato alla figura di Maometto, ai suoi insegnamenti e a quelli dei suoi diretti discendenti, da Ali suo genero ad Hussein, e via via agli imam, intermediari tra uomo e Dio. Per i sunniti, e' invece il Corano la base di ogni fede e ai leader politici musulmani, dai califfi in poi, spetta il compito di difenderne il rispetto, ma non di interpretarlo. La divisione tra sciiti e sunniti e' la piu' importante nel mondo dell'Islam e risale al 632, ovvero alla morte di Maometto, quando la maggior parte dei suoi compagni vollero seguire la tradizione tribale e scelsero il piu' anziano e piu' saggio di loro, Abu Bakr, come guida dell'Islam. Una minoranza, i futuri sciiti, invece ritenne che dovesse essere Ali, genero di Maometto, il primo successore. I sunniti rappresentano la stragrande maggioranza del miliardo e trecento milioni di musulmani nel mondo. Il numero degli sciiti va dai 130 ai 195 milioni, concentrati pero' nell'area sensibile del Golfo Persico.(ANSA).

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