henryluise

Saturday, December 30, 2006

saddam hussein

Roma, 30 dic. (APCom) - Saddam Hussein al Majid al Tikriti èstato uno dei più longevi dittatori del Medio Oriente: dal 16luglio del 1979, quando costrinse alle dimissioni il presidenteAhmad Hassan al Bakr, fino al 9 aprile del 2003, giorno della suafuga da Baghdad. Aveva iniziato come pastore delle poche pecoredella sua famiglia e dopo essere stato per oltre trent'anni unodegli uomini più potenti del Medio Oriente, la sua parabolapolitica si è chiusa dove era cominciata: nelle campagne vicinoTikrit, nascosto in una rifugio sotterraneo nei dintorni di unacasolare, dove i soldati americani lo hanno catturato il 13dicembre del 2003, per consegnarlo al discusso processo che lo hacondotto al patibolo.

Le originiSaddam nasce ad al Auja nei pressi di Tikrit, 140 km a Nordovestdi Baghdad sul fiume Tigri, il 28 aprile 1937. E' la terra diSalah ed Din, Saladino, il leggendario curdo liberatore diGerusalemme. Il padre è un beduino, ma alla nascita di Saddam lamadre è sola: forse vedova, forse abbandonata dal marito. Saddamcresce in un ambiente rozzo e fin da ragazzino si segnala perl'abitudine di girare armato di bastone: per appianareall'occorrenza divergenze con i compaesani. Sarà lui stesso araccontare, nella sua monumentale autobiografia in 19 volumi, cheal risveglio il patrigno lo apostrofava così: 'Tirati su, dannatofiglio di puttana e vai a badare agli animali'.

E' lo zio materno di Saddam, Khairallah Tulfah, ad avvicinarloalla politica: fervente nazionalista, ammira Adolf Hitler e odiagli inglesi. E' lui ad accoglierlo a Baghdad all'età di diecianni, dove lo aiuta negli studi, lo introduce alla politica,tenta senza successo di raccomandarlo per la carriera militare.Nel 1956 il futuro rais aderisce al partito Ba'ath ed esordisce amodo suo: è tra i sospettati per l'omicidio di un dirigentecomunista, pare un nemico personale dello zio.

Un fallito attentato al presidente filosovietico Karim Qassem,nel 1959, lo costringe a una rocambolesca fuga in Egitto e gliprocura la prima condanna, in contumacia. La leggenda vuole cheabbia attraversato il Tigri a nuoto per fuggire: da presidentenon mancherà mai di farsi ritrarre mentre nuota con mascolinavigoria nelle acque del fiume.

L'ascesa al potere

Nel 1963 un colpo di stato militare rovescia Qassem e il Baath,alleato del nuovo presidente Abdel Salam Aref, torna per un breveperiodo in auge. Saddam fa carriera, all'ombra di un lontanoparente, Ahmed Hassan al Bakr, che nel 1968, dopo un altro golpe,diventa presidente. Saddam diventa numero due del regime.Iniziano le epurazioni. Nel 1969, la sua denuncia di un'complotto sionista' costa la vita a 14 presunti cospiratori,impiccati e lasciati penzolare per giorni in piazza dellaLiberazione a Baghdad.

Nei primi anni al potere, Saddam Hussein è protagonista di unastagione di profonde riforme, che, grazie ai proventi delpetrolio nazionalizzati, indirizza il Paese mesopotamico verso lamodernità: alfabetizzazione di massa, industrializzazione, riarmofrenetico delle forze armate. E adotta un sistema legale laico,più simile a quello occidentale che al modello delle vicinemonarchie e repubbliche teocratiche Quando diventa presidente e mettedefinitivamente le mani sul Baath, nel 1979, la sua ascesa alvertice è segnata da una nuova spettacolare epurazione: convocal'intero stato maggiore del partito, e un dirigente(precedentemente arrestato e torturato) legge uno ad uno i nomidi 68 'traditori'. Uno ad uno vengono trascinati via dagli uominidei servizi segreti, 22 di loro vengono giustiziati. Laregistrazione tv dell'evento viene poi fatta circolare nelle sedidi partito in ogni più remota provincia, come lezione pereventuali aspiranti dissidenti. E in effetti, sotto la dittaturadi Saddam Hussein, in migliaia saranno gli iracheni arrestati,torturati, scomparsi per sempre.

Negli anni, il suo regime sarà segnato dagli abusi e dalleviolenze ai danni di amici ed oppositori, ma anche dallacrescente presa sul potere del clan dei 'Tikriti': parenti (primifra tutti i figli Uday e Qusay) e membri di clan affiliati,affollano a tal punto le stanze del potere che il presidenteproibisce l'uso del suffisso del cognome 'al Tikriti', che indicaappunto la comune origine regionale. Nel fratemop, Saddamcostruisce un gigantesco culto della personalità: palazzigrandiosi, statue e ritratti ovunque. E gli iracheni maschiadulti, per non sbagliare, si fanno crescere in massa i baffi'alla Saddam'.

Le guerre

Dopo la caduta, un dei crimini per i quali l'ex rais è statoprocessato è il massacro di migliaia di curdi. Per questo oggi èdifficile che qualcuno ricordi che nel 1974, da vicepresidentedell'Iraq, Saddam ha promosso il riconoscimento dell'autonomiaregionale del Kurdistan, una promessa presto tradita. Negli anni80, la campagna al Anfal contro la popolazione curda si ritieneabbia fatto tra 60 e 180mila vittime: l'episodio più noto è ilmassacro di Halabja, un bombardamento con armi chimiche costatola vita ad almeno tremila persone nel 1988.

Ma l'avventura militare più tragica il dittatore la promuove conl'attacco all'Iran. Sostenuto finanziariamente dalle monarchiedel Golfo e sotto l'occhio benevolo delle cancellerieoccidentali, nel 1980 l'esercito iracheno si lancia all'offensivacontro la rivoluzione islamica dell'ayatollah Khomeini. La guerradura otto anni, e la presunta superiorità militare dell'Iraq siinfrange contro il sacrificio di centinaia di migliaia di soldatie di volontari islamici iraniani, in alcune battaglie bersagliatianche con armi chimiche. Saddam celebra comunque alla sua manierala presunta vittoria, con un macabro arco di trionfo a Baghdad:due mani che reggono due sciabole gigantesche, e ai polsi portanobracciali fatti di elmetti insanguinati di soldati iraniani morti.

Con il Paese economicamente in ginocchio, assediato dagli emiriche esigono il pagamento dei crediti di guerra, nel 1990 Saddamrilancia la posta: convinto di poter contare sull'indifferenza,se non la complicità, di Washington, invade il Kuwait. Così siimpadronisce di enormi risorse petrolifere, mentre i dignitari diBaghdad fanno incetta di Ferrari e Mercedes della famiglia reale.

Ma dopo l'invasione del Kuwait gli Stati uniti non stanno aguardare. George Bush padre raduna una enorme alleanza militare,che gode dell'appoggio della Siria, dell'Arabia saudita, dellaTurchia: è guerra. Un mese di bombardamenti distrugge di fattol'armata irachena, all'epoca considerata potentissima. L'Iraq siritira, umiliato, ma l'offensiva di terra comandata dagli Usa nonha l'obiettivo di rovesciare il regime. Saddam resta al suoposto, e reprime ancora una volta nel sangue una insurrezionesciita che ne aveva fatto traballare il potere. Il Paese però èsottoposto a un durissimo embargo, e con l'imposizione della 'nofly zone' nel Nord curdo e nel Sud sciita, il potere deldittatore viene drasticamente ridimensionato. Saddam coltiva per anni il sogno dellabomba atomica, ma nel 1981 un bombardamento israeliano alreattore di Osiraq mette fine alle ambizioni nucleari di Baghdad.

Anni di ricerche e di ispezioni dell'Onu, dopo la fine dellaguerra, avevano poi cancellato ogni sospetto sulle possibilità diun riarmo non convenzionale iracheno. Dopo gli attentati dell'11settembre a Washington si fa strada l'idea, propugnata daglistrateghi neocon, della necessità di ridisegnare completamente lamappa del Medio Oriente. Saddam è l'obiettivo principale: sottotiro i suoi presunti arsenali non convenzionali e i legami con alQaeda, dei quali però la stessa comunità di intelligenceamericana non è convinta.

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