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ANCONA, 22 GEN - ''E' ancora presto per dire...'', ripete ai giornalisti il pm di Ancona Irene Bilotta a proposito del brutale omicidio di Maria Crescimbeni, una donna di 77 anni, separata, con problemi di deambulazione e di vista, uccisa con una ventina di coltellate alla gola nel suo appartamento a Castelferretti, in una casa popolare, dove abitava da sola. Un delitto efferato, e dall'autopsia emerge che la donna ha cercato anche di difendersi, come dimostra una ferita alla mano. Sul corpo, inoltre, sono state trovate ecchimosi che testimoniano come l'assassino l'abbia immobilizzata prima di vibrare i fendenti. Maria Crescimbeni e' morta dissanguata. ''Di idee non ne ho neppure una'', risponde secco al telefono l'ex marito Mario Ceccolini, riferendosi al possibile movente, interrompendo poi la comunicazione. Ieri, dopo la scoperta del cadavere, i carabinieri lo hanno raggiunto nella sua abitazione: lui era a letto e dormiva. Stando alle testimonianze dei vicini, i rapporti fra i due non erano del tutto sereni; l'uomo andava a trovare l'ex consorte, anche per chiederle soldi, ricevendo a volte un rifiuto. Ma le indagini non sono concentrate solo sui familiari: oltre a Ceccolini, la figlia, con problemi psicofisici, e i nipoti, una ragazza che si trovava in Spagna per studio e un ragazzo di 14 anni affidato alla famiglia di un medico presso cui la Crescimbeni era stata a servizio. Sono orientate anche sui coinquilini, alcuni dei quali Rom. ''I Rom - sbotta Gianfranco M., che vive con moglie e due figli al piano di sotto - facevano dispetti a Maria e ci litigavano. Ci vogliono mandare via dal palazzo. Ho chiesto al Comune di darmi un'altra casa''. Per Ivana D. G., invece, la cui madre vive al primo piano, tra nomadi e anziana c'erano ottimi rapporti. Erano loro, ad esempio, ad aiutarla a salire le scale da quando lei aveva difficolta' a camminare dopo essere rimasta vittima anni fa di un incidente stradale. Insomma, sui rapporti di vicinato le versioni divergono. Ma sono tutti concordi sulla personalita' della donna: benvoluta da tutti, mite e generosa. Particolari che dovrebbero escludere l'esistenza di dissidi tra la vittima e il vicinato, e che dunque dovrebbero dissolvere le ombre di un possibile 'clone' della tragedia di Erba. Come, d'altra parte, sembra agli investigatori improbabile l'ipotesi di un furto o una rapina finiti nel sangue, dato che il tenore di vita della pensionata era piuttosto modesto. A questo punto la soluzione del caso e' affidata all'esito degli accertamenti. Un indizio per risalire al killer potrebbe rivelarsi l'orma lasciata da una scarpa sportiva sul sangue. I carabinieri hanno verificato la compatibilita' dell'impronta con le calzature di un ragazzo Rom, ma non c'era corrispondenza. All' esame della Scientifica, poi, naturalmente, il coltello usato dall'omicida: nella cucina della donna non ve ne sono della stessa serie, ma cio' non esclude che sia stato preso li'. (ANSA).
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