Attacco a Rcs
INDAGINI ILLEGALI: ATTACCO A RCS, PARLANO GLI ARRESTATI/ANSAPM SOTTOLINEA AFFERMAZIONI SU 'INTERESSE' PRESIDENTE TELECOM (ANSA) - MILANO, 10 FEB - Non solo l'attacco al sistema informatico di Rcs, ma anche la presunta attivita' abusiva ai danni di Vodafone: sono questi i punti centrali degli interrogatori, in gran parte coperti da omissis, di Rocco Lucia, Andrea Pompili e Alfredo Melloni, tre dei componenti del Tiger Team di Telecom. Il gruppo era guidato da Fabio Ghioni, ex responsabile della sicurezza informatica di Telecom, arrestato le scorse settimane insieme agli altri tre e al giornalista Guiglielmo Sasinini nell'ambito dell'inchiesta sui dossier illegali. Il primo a confermare l'ipotesi accusatoria sull'intrusione ai computer dell'ex ad di Rcs Vittorio Colao e a quello del vice direttore Massimo Mucchetti (fallita) e' stato Rocco Lucia. Il 24 gennaio Lucia ha raccontato al gip Giuseppe Gennari e ai pm dell'attacco messo in atto nel novembre 2004 col quale venne prelevata, tra l'altro, la bozza del piano triennale di Rcs. Ha anche parlato dell' operazione Vodka Red, la presunta intrusione nel sistema di Vodafone, altro capitolo su cui gli inquirenti stanno indagando. ''Ghioni - ha messo a verbale Lucia - ci disse che dovevamo prelevare i dati dal computer di Antonio Colao (...). Mi sono sentito tentennare. Io ho associato la cosa a una vecchia storia che avevo sentito tempo prima a Roma da Andrea Pompili, che si chiamava 'Vodka Red' ed era tesa ad accogliere informazioni su fonti aperte sulla Vodafone allora concorrente di Telecom Italia''. E ancora: ''Ho associato il nome di Vittorio Colao a questa cosa perche' sapevo che era amministratore di Vodafone''. Lucia spiega anche che Pompili gli chiese di fatturare la sua trasferta ''a Pit Consulting'' societa' riconducibile a Roberto Preatoni, figlio dell'immobiliarista Ernesto Preatoni. Pompili, interrogato il 25 gennaio, sei giorni prima dell'arresto, aveva affermato di non sapere se Ghioni gli avesse dato l'ordine di attaccare il sistema Rcs. ''Ghioni mi chiamo' - ha precisato - e mi disse che c'era stato un problema con l'Authority delle comunicazioni, e mi disse che aveva bisogno di fare un'attivita' di controllo e monitoraggio e quindi aveva bisogno di me, Rocco Lucia, e Alfredo Melloni a Milano''. Nell'interrogatorio di garanzia del primo febbraio, all' indomani del suo arresto, anche Pompili affronta la questione Vodafone: ''Ghioni all'inizio del 2004 ci disse che c'era stato un problema con Vodafone; in quell'occasione parlammo di punti comuni tra Tim e Vodafone, cercammo di capire se era possibile verificare'' se si poteva ''entrare in Vodafone per capire''. Melloni, invece, riguardo alla questione Rcs, sempre il primo febbraio ha sostenuto: ''Fu Ghioni a dirmi che bisognava fare un'attivita' per Rcs.(...). Penso che gli interessi fossero stati economici. Ghioni mi ha detto che era interesse raccogliere il maggior numero di informazioni. Non so se Ghioni andasse a vendere a Rcs servizi''. Quanto a Vodka Red, anche lui ha ribadito che l'operazione si riferiva a Vodafone, aggiungendo pero': ''sull'intrusione del punto di accesso di Vodafone di Ivrea non so dire nulla''. Quanto a Sasinini, la Procura, nell'insistere sulla sua richiesta di arresto in carcere (dal 18 gennaio e' ai domiciliari) nell'appello al Riesame contro l'ordinanza del gip, ha sostenuto di non escludere anche la sua ''responsabilita'' nell'attacco ad Rcs. I pm inoltre sottolineano che ''una conferma della catena di comando che ha generato le indagini illegali ''su Massimo Muchetti e Rosalba Casiraghi, e ''(indirettamente) l'attacco informatico'', arriva dalle dichiarazioni di Francesco Silvestri, giornalista collaboratore di Sasinini, dello scorso 19 gennaio. ''Per quanto riguarda Mucchetti, - aveva messo a verbale Silvestri - Tavaroli fece presente a me e a Sasinini che vi era interesse da parte del presidente ad avere informazioni sul giornalista''. Sul conto di Vittorio Colao ''Tavaroli - aveva proseguito Silvestri - chiese a Sasinini e a me di acquisire dati biografici e professionali allorquando questi divenne ad della Rcs, in quanto la presidenza era interessata a conoscere quali dinamiche si muovessero all'interno del Corriere della Sera''.
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