henryluise
e ancora non riesco ad adattarmi a un personaggio. e non lo dico con falsa modestia. come a intedendere 'ahò sò proprio puro'. lo dico con sincero dubbio. e per dire, quando ti presenti per caso, perchè un treno non riparte per controlli della polizia perchè un cretino, che si merita la galera, ha messo una bombola di gas sui binari tra pavia e milano, e allora conosci uno che fa un lavoro simile al tuo, però il tuo ha più prestigio, il suo meno, e allora parli e sembri, cioè appari come una bambina che parla del suo cane segugio, che ti spiega quant'è liscio il suo pelo e quanto è bello tirargli gli orecchi per sentire le urla che fa. e poi ti saluti e sei stranamente più gentile del dovuto, solo perchè ti scoccia che il tuo lavoro sia più prestigioso del suo, perchè ti scoccia che vorrebbe chiederti come si fa e secondo te si vergogna, chiederti se è difficile o magari lo sa già quanto lo è e pensa che sei raccomandato e allora insomma la saluti e poi pensi. ma guanda te se dovevo proprio fare il deficiente come al solito, manco un poco di dignità, di spessore, di serietà, di credibilità, e invece giù a parlare delle orecchie del cane, si fa per dire. e insomma, ci rimango male che non ho verve e allora penso. quando il treno è arrivato alla stazione di milano, e io mi sono alzata prima per avvicinarmi alla porta e essere tra i primi a uscire, c'è sempre il problema: da che parte starà il marciapiede? e subito dopo di me arriva un ragazzo che si mette sicuro davanti a una delle due porte, come se proprio da che parte sta il binario fosse un problema da niente, e che guarda caso la parte che sceglie lui è la parte opposta di quella che ho scelto io, però io stavo distaccato - starà di qua starà di là - e intanto finivo di leggere il capitolo del mio libro, con il corpo fisicamente a metà del corridoio, vicino a una porta come all'altra, e solo la faccia rivolta verso quella porta che è scelta come favorita per render chiaro la mia scelta. e allora io che faccio? mi accodo a lui, giro proprio la faccia verso il suo culo. che chi arriva non avesse a pensare che ho sbagliato a indovionare la porta. e infatti tutti arrivano e si accodano a lui. e che fa il treno? cioè che fa il marciapiede? arriva dalla parte mia. quindi giro la faccia di nuovo e divento fisicamente e moralmente primo, e non più secondo a lui. e tutti sono in coda a me, adesso, e a lui, che arrriva solo dopo di me. però ho perso uguale. e poi prima di addormentarmi penso. devo credere di più in me stesso, e tirarmela, pure.
henryluise
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