henryluise

Thursday, September 21, 2006

henryluise: henryluise

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MILANO, 21 SET - Per rifarsi di una truffa subita, tre piccoli imprenditori hanno assoldato un investigatore privato, e insieme a lui hanno rapito un nomade per estorcere del denaro alla sua famiglia. I quattro, Nicola Giannetti, 37 anni, Pasquale Foggia, 30 anni, Leonardo Braghin, di 50, tutti incensurati, e Nunzio Longobardi, di 44, l'investigatore privato, con precedenti per lesioni, sono stati arrestati dalla Squadra mobile: l'accusa, per loro, e' di sequestro di persona. Il nomade, Vladan Jovanovic, 33 anni, residente nel campo di Baranzate di Bollate (Milano), l'8 luglio scorso doveva incontrare in piazza Prealpi, a Milano, Nicola Giannetti, per un prestito che il piccolo imprenditore cercava al di fuori dei normali canali finanziari, dove non era riuscito a ottenerlo. In realta', l'annuncio - pubblicato su Secondamano - era una trappola tesa proprio dai tre imprenditori, che nei mesi precedenti erano stati truffati mentre erano alla ricerca dei soldi, e si volevano rifare della perdita subita. Cosi' avevano messo un nuovo annuncio per stuzzicare i truffatori, e a luglio aveva 'abboccato' Jovanovic. Il sospetto degli investigatori e' che il nomade (che ha ammesso di vivere di questi raggiri) volesse far finta di elargire la somma richiesta, 150mila euro, in cambio degli interessi anticipati, circa 15mila euro. Molto probabilmente, come avviene in questa tipologia di truffe, i cosiddetti rip-deal, i 150 mila euro sarebbero stati falsi mentre i soldi portati dagli ignari imprenditori sarebbero stati veri e sarebbero presto spariti. Questa volta, pero', l'annuncio era solo uno 'specchietto per le allodole' e cosi', quando Jovanovic si e' presentato all'appuntamento con alcuni complici, e' stato rapito. Da una Lancia Y sono scesi tre italiani, uno dei quali ha mostrato una pistola (giocattolo) e un distintivo. Jovanovic e' stato caricato in macchina sotto gli occhi dei suoi complici, che pero', forse, hanno pensato davvero a un'operazione di Polizia. Solo alcune ore dopo, quando si sono accorti che qualcosa non andava, hanno dato l'allarme. I suoi rapitori hanno chiesto 15 mila euro, giusto per 'rifarsi', ma dopo poche ore hanno lasciato libero l'ostaggio.

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