Bulgaria
PALERMO, 25 SET - ''Vorrei andare via al piu' presto. Non ho fatto niente. Da due anni lavoro ad un grande progetto culturale che coinvolge Francia e Bulgaria''. E' incredula e allarmata Marianna Donkeva, l'archeologa bulgara fermata per un controllo mentre si trovava in Italia per raggiungere il fidanzato, e rinchiusa nel Cpt di Ragusa perche' sprovvista di permesso di soggiorno. Una vicenda, quella della studiosa, che ha suscitato le reazioni di numerosi politici del centrosinistra che parlano di ''paradosso burocratico''. Il 9 settembre scorso l'archeologa, che si trovava in Francia per lavoro, ha varcato la frontiera italiana, esibendo un regolare documento d'identita', diretta a Grosseto per assistere il fidanzato che doveva sottoporsi a un intervento chirurgico. Fermata per un controllo di routine dai carabinieri, e' stata bloccata perche' priva del permesso di soggiorno. La donna, che dirige un museo statale in Bulgaria, ha detto di non avere bisogno del visto e ha esibito contratti di lavoro in Francia e lettere d'incarico da parte dell'ambasciata francese, ma e' stata accompagnata in questura ed espulsa. In attesa del rimpatrio e' stata condotta nel Centro di permanenza temporanea di Ragusa. Sabato scorso il giudice di pace ha convalidato il decreto di espulsione e di trattenimento, respingendo la richiesta dell' avvocato difensore della donna. Il legale si e' appellato al trattato di Schengen che consente la libera circolazione delle persone tra i Paesi che l'hanno sottoscritto (come appunto Francia e Italia) per il principio della frontiera unica esterna. Numerose le reazioni politiche alla vicenda.
0 Comments:
Post a Comment
<< Home