henryluise

Friday, September 22, 2006

Milena

Ancorato e fermo. Erano le due di mattina e ancora Tino non si faceva vedere. Aspettavo, il motorino stava lì e pensavo di andarmene. Quanto era lontana Milena, e la città non era più quella di una volta. Adesso probabilmente aveva messo qualche chilo - non che fosse magra quando l’ho conosciuta - ma poi, rivedendola anni dopo, era snellita, e i suoi zigomi ne avevano preso carattere. Non che le mancasse, il carattere. Comunque, adesso, magari, che conviveva, si era forse intondolita come capitava anni fa alle nostre madri, quando si sposavano. Perché non è mica una mancata firma che ti rende attiva, pronta alla vita, curiosa e resistente. Eh no. Questo me lo potevo bene immaginare. Il senso di pesantezza che ho anch’io e che hanno tutti quanti, una vota che – parlando al giorno d’oggi – raggiungi, toh, la trentina. Lei che era così caparbia e forte, così solare e crudele e coraggiosa e bella e che, soprattutto, odiava sempre che qualcuno le dicesse cosa fare, sopra ogni altra cosa, lei mi confidò un giorno di sentirsi appesantita da quella droga che chiamava jolie - storpiando il nome di un vecchio film. L’amore. Quello era. Una brutta abitudine o un vizio che ti storpia i sensi, ti inimica l’anima (perché lei ci prova a farti capire), e che se non ce l’hai, non cerchi altro. Una disgrazia, l’inerzia che ha fatto finire il mondo. E gli animali poi, se di sicuro si vogliono bene e se di sicuro si desiderano, chissà se si amano. Insomma, appesantita perché l’amore è qualcuno che ti dice cosa fare, che tu lo voglia o no, Milena perdeva colpi. Lasceresti mai chi ami? No, e neppure lo lasceresti andare, visto che la ami. Devi essere fede, dolce e attento. Devi stupire quando è il suo compleanno, o quando esci e vai a comprarti qualcosa, pensare magari anche a lei, fosse solo con un paio di mutande. Devi consolarlo quando è triste e convinverla che l’aver ottenuto l’amore dell'amore sia il massimo della felicità. È perché ognuno si sceglie il suo ruolo e poi lo rispetta. Si tratta di massimizzare gli sforzi, insomma. È il progresso, bellezza, che va avanti da millenni: pensa un po’. E se sentirsi ammirata, amata (da altri) e costantemente corteggiata può aiutare, se la musica può darti una mano e fare un figlio può farti passare più velocemente le giornate, non si risolve il problema. Prima o poi rimani solo. Milena è una faccia d’angelo nascosta in un viso da ruffiana. Un fascino inspiegabile, a guardare i singoli difetti, ma incontestabile. Quando si dice, insomma, bello. Almeno due uomini avevano lasciato le loro mogli per lei, che manco li voleva, e molti altri, non potendo lasciare le mogli, si erano disperati. Piccole cose che si dimenticano.

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