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Saturday, December 30, 2006

saddam hussein

Roma, 30 dic. (APCom) - Saddam Hussein al Majid al Tikriti èstato uno dei più longevi dittatori del Medio Oriente: dal 16luglio del 1979, quando costrinse alle dimissioni il presidenteAhmad Hassan al Bakr, fino al 9 aprile del 2003, giorno della suafuga da Baghdad. Aveva iniziato come pastore delle poche pecoredella sua famiglia e dopo essere stato per oltre trent'anni unodegli uomini più potenti del Medio Oriente, la sua parabolapolitica si è chiusa dove era cominciata: nelle campagne vicinoTikrit, nascosto in una rifugio sotterraneo nei dintorni di unacasolare, dove i soldati americani lo hanno catturato il 13dicembre del 2003, per consegnarlo al discusso processo che lo hacondotto al patibolo.

Le originiSaddam nasce ad al Auja nei pressi di Tikrit, 140 km a Nordovestdi Baghdad sul fiume Tigri, il 28 aprile 1937. E' la terra diSalah ed Din, Saladino, il leggendario curdo liberatore diGerusalemme. Il padre è un beduino, ma alla nascita di Saddam lamadre è sola: forse vedova, forse abbandonata dal marito. Saddamcresce in un ambiente rozzo e fin da ragazzino si segnala perl'abitudine di girare armato di bastone: per appianareall'occorrenza divergenze con i compaesani. Sarà lui stesso araccontare, nella sua monumentale autobiografia in 19 volumi, cheal risveglio il patrigno lo apostrofava così: 'Tirati su, dannatofiglio di puttana e vai a badare agli animali'.

E' lo zio materno di Saddam, Khairallah Tulfah, ad avvicinarloalla politica: fervente nazionalista, ammira Adolf Hitler e odiagli inglesi. E' lui ad accoglierlo a Baghdad all'età di diecianni, dove lo aiuta negli studi, lo introduce alla politica,tenta senza successo di raccomandarlo per la carriera militare.Nel 1956 il futuro rais aderisce al partito Ba'ath ed esordisce amodo suo: è tra i sospettati per l'omicidio di un dirigentecomunista, pare un nemico personale dello zio.

Un fallito attentato al presidente filosovietico Karim Qassem,nel 1959, lo costringe a una rocambolesca fuga in Egitto e gliprocura la prima condanna, in contumacia. La leggenda vuole cheabbia attraversato il Tigri a nuoto per fuggire: da presidentenon mancherà mai di farsi ritrarre mentre nuota con mascolinavigoria nelle acque del fiume.

L'ascesa al potere

Nel 1963 un colpo di stato militare rovescia Qassem e il Baath,alleato del nuovo presidente Abdel Salam Aref, torna per un breveperiodo in auge. Saddam fa carriera, all'ombra di un lontanoparente, Ahmed Hassan al Bakr, che nel 1968, dopo un altro golpe,diventa presidente. Saddam diventa numero due del regime.Iniziano le epurazioni. Nel 1969, la sua denuncia di un'complotto sionista' costa la vita a 14 presunti cospiratori,impiccati e lasciati penzolare per giorni in piazza dellaLiberazione a Baghdad.

Nei primi anni al potere, Saddam Hussein è protagonista di unastagione di profonde riforme, che, grazie ai proventi delpetrolio nazionalizzati, indirizza il Paese mesopotamico verso lamodernità: alfabetizzazione di massa, industrializzazione, riarmofrenetico delle forze armate. E adotta un sistema legale laico,più simile a quello occidentale che al modello delle vicinemonarchie e repubbliche teocratiche Quando diventa presidente e mettedefinitivamente le mani sul Baath, nel 1979, la sua ascesa alvertice è segnata da una nuova spettacolare epurazione: convocal'intero stato maggiore del partito, e un dirigente(precedentemente arrestato e torturato) legge uno ad uno i nomidi 68 'traditori'. Uno ad uno vengono trascinati via dagli uominidei servizi segreti, 22 di loro vengono giustiziati. Laregistrazione tv dell'evento viene poi fatta circolare nelle sedidi partito in ogni più remota provincia, come lezione pereventuali aspiranti dissidenti. E in effetti, sotto la dittaturadi Saddam Hussein, in migliaia saranno gli iracheni arrestati,torturati, scomparsi per sempre.

Negli anni, il suo regime sarà segnato dagli abusi e dalleviolenze ai danni di amici ed oppositori, ma anche dallacrescente presa sul potere del clan dei 'Tikriti': parenti (primifra tutti i figli Uday e Qusay) e membri di clan affiliati,affollano a tal punto le stanze del potere che il presidenteproibisce l'uso del suffisso del cognome 'al Tikriti', che indicaappunto la comune origine regionale. Nel fratemop, Saddamcostruisce un gigantesco culto della personalità: palazzigrandiosi, statue e ritratti ovunque. E gli iracheni maschiadulti, per non sbagliare, si fanno crescere in massa i baffi'alla Saddam'.

Le guerre

Dopo la caduta, un dei crimini per i quali l'ex rais è statoprocessato è il massacro di migliaia di curdi. Per questo oggi èdifficile che qualcuno ricordi che nel 1974, da vicepresidentedell'Iraq, Saddam ha promosso il riconoscimento dell'autonomiaregionale del Kurdistan, una promessa presto tradita. Negli anni80, la campagna al Anfal contro la popolazione curda si ritieneabbia fatto tra 60 e 180mila vittime: l'episodio più noto è ilmassacro di Halabja, un bombardamento con armi chimiche costatola vita ad almeno tremila persone nel 1988.

Ma l'avventura militare più tragica il dittatore la promuove conl'attacco all'Iran. Sostenuto finanziariamente dalle monarchiedel Golfo e sotto l'occhio benevolo delle cancellerieoccidentali, nel 1980 l'esercito iracheno si lancia all'offensivacontro la rivoluzione islamica dell'ayatollah Khomeini. La guerradura otto anni, e la presunta superiorità militare dell'Iraq siinfrange contro il sacrificio di centinaia di migliaia di soldatie di volontari islamici iraniani, in alcune battaglie bersagliatianche con armi chimiche. Saddam celebra comunque alla sua manierala presunta vittoria, con un macabro arco di trionfo a Baghdad:due mani che reggono due sciabole gigantesche, e ai polsi portanobracciali fatti di elmetti insanguinati di soldati iraniani morti.

Con il Paese economicamente in ginocchio, assediato dagli emiriche esigono il pagamento dei crediti di guerra, nel 1990 Saddamrilancia la posta: convinto di poter contare sull'indifferenza,se non la complicità, di Washington, invade il Kuwait. Così siimpadronisce di enormi risorse petrolifere, mentre i dignitari diBaghdad fanno incetta di Ferrari e Mercedes della famiglia reale.

Ma dopo l'invasione del Kuwait gli Stati uniti non stanno aguardare. George Bush padre raduna una enorme alleanza militare,che gode dell'appoggio della Siria, dell'Arabia saudita, dellaTurchia: è guerra. Un mese di bombardamenti distrugge di fattol'armata irachena, all'epoca considerata potentissima. L'Iraq siritira, umiliato, ma l'offensiva di terra comandata dagli Usa nonha l'obiettivo di rovesciare il regime. Saddam resta al suoposto, e reprime ancora una volta nel sangue una insurrezionesciita che ne aveva fatto traballare il potere. Il Paese però èsottoposto a un durissimo embargo, e con l'imposizione della 'nofly zone' nel Nord curdo e nel Sud sciita, il potere deldittatore viene drasticamente ridimensionato. Saddam coltiva per anni il sogno dellabomba atomica, ma nel 1981 un bombardamento israeliano alreattore di Osiraq mette fine alle ambizioni nucleari di Baghdad.

Anni di ricerche e di ispezioni dell'Onu, dopo la fine dellaguerra, avevano poi cancellato ogni sospetto sulle possibilità diun riarmo non convenzionale iracheno. Dopo gli attentati dell'11settembre a Washington si fa strada l'idea, propugnata daglistrateghi neocon, della necessità di ridisegnare completamente lamappa del Medio Oriente. Saddam è l'obiettivo principale: sottotiro i suoi presunti arsenali non convenzionali e i legami con alQaeda, dei quali però la stessa comunità di intelligenceamericana non è convinta.

il tè

LIBRI: UN VIAGGIO NEL TE' FRA VERITA' E BUGIE =(AGI) - Roma, 30 dic. - Secondo un'antica leggenda, oltrecinquemila anni fa regnava in Cina l'imperatore Shennong. Uomodi grande cultura e curiosita', appassionato di natura e arte,per ragioni di igiene aveva emanato un editto in cui comandavaa tutti i sudditi che vivevano nei vari distretti del suoimmenso dominio di far bollire l'acqua prima di berla. Un giorno d'estate, mentre era in viaggio verso una lontanaregione dell'Impero, ordino' alla carovana di fermarsi pergodere un po' di riposo al fresco degli alberi. In ossequio alsuo editto, i servi misero a bollire l'acqua prima di offrirlaall'imperatore e ai suoi dignitari. A questo punto, secondo laleggenda, il vento si sarebbe levato e alcune foglie secchesarebbero volate nel bollitore, dando origine a un'infusionedorata. Shennong, che amava studiare i fenomeni naturali, siincuriosi' e assaggio' il liquido, trovandolo gradevole erinfrescante. Cosi' sarebbe nata la bevanda attualmente piu' bevuta almondo dopo l'acqua. E' molto piu' probabile, tuttavia, che la scoperta dellapossibilita' di far derivare un alimento dalla pianta del te'appartenga agli abitanti di una regione che si trovava alconfine delle attuali Myanmar (ex Birmania) e RepubblicaPopolare Cinese. In questa zona, infatti, ci sono boschi millenari diCamellie e il te', gia' all'epoca della dinastia Zhou (1100a.C. circa), veniva venduto dal popolo di etnia Shan aibirmani. Questo te' era fermentato e pressato all'interno dicanne di bambu' e veniva utilizzato non per farne infusi macome verdura da mangiare. In cinese, la bevanda e la pianta da cui proveniva eranochiamate con un'unica parola, tcha. A quelle "preziose" foglie che riempiono ogni giornomiliardi di tazze al mondo della magica bevanda "AvverbiEdizioni" dedica un bel libro illustrato e documentato a firmadi Gianluigi Storto, chimico, esperto di merceologia deglielementi che si e' avvalso della collaborazione di SalvatorePellegrino esperto di te' e dei suoi cerimoniali, fondatore delprimo museo italiano del te', dal titolo: "Il te', verita' ebugie, pregi e difetti". Il percorso del testo nasce dalleorigini della sua diffusione in Cina, si sviluppa con l'arrivoin Europa attraverso le carovaniere e le rotte marittime,cresce nel diversificarsi dei consumi dell'Ottocento, fino araggiungere lo straordinario successo odierno. Questo libro nonsi limita agli aspetti piu' coreografici del te' ma ne illustrasoprattutto le caratteristiche, le proprieta' e le curiosita',anche quelle piu' tecniche. E introduce il lettore in unaffascinante viaggio fra le proprieta' neurostimolanti e quelleantiossidanti (svelando ad esempio che la teina non esiste);analizza le tecniche di produzione antichissime che sfruttanosapientemente le reazioni naturali; valuta i vari costituentidella foglia della Camellia sinensis; mette in guardia controle sofisticazioni fraudolente e i pericolosi inquinamenti dapesticidi. Un libro che non manca di fare anche giustizia sulletante sciocchezze e sulle altrettante verita' che capita diincontrare tra libri e siti internet a proposito di questaeccellente bevanda. (AGI)

Friday, December 29, 2006

saddam hussein

ZCZC0059/SXAYWS06482U EST S0A ST1 S91 QBXBIRAQ: SADDAM; IMPICCAGIONE SCATENA GIUBILO E TENSIONE/ANSAPER BUSH E' UN ATTO DI GIUSTIZIA, PAURA IN OCCHI EX-DITTATORE (di Cristiano Del Riccio) (ANSA) - WASHINGTON, 30 DIC - Saddam Hussein e' stato impiccato all'alba in Iraq. E' entrato nella camera della morte con un Corano in mano e 'con un lampo di paura' negli occhi, ha raccontato un testimone della esecuzione. L'ex-dittatore non ha opposto resistenza. Le sue ultime parole sono state un appello agli iracheni a ''restare uniti'' e a non fidarsi della 'coalizione iraniana'. ''E' stato un atto di giustizia - ha commentato il presidente George W. Bush - la stessa giustizia negata per decenni alle vittime del suo brutale regime. Ma la sua impiccagione non mettera' fine alla violenza in Iraq''. Il numero dei soldati americani uccisi in Iraq sta per superare la soglia dei tremila. La morte dell'ex-dittatore, avvenuta poco dopo le ore 6.00 locali (4.00 italiane) ha scatenato immediatamente scene di giubilo tra le strade di Baghdad e persino attorno al patibolo dove, hanno rivelato testimoni alla CNN, si e' danzato intorno al cadavere di Saddam. Le celebrazioni hanno raggiunto in modo istantaneo anche le strade del Michigan, dove vive la maggiore comunita' di immigrati iracheni negli Stati Uniti, dove si e' ballato per le strade e dove sono state sventolate a lungo le bandiere irachene. Inizialmente e' stata annunciata anche l'esecuzione del fratellastro Barzam Ibrahim al-Tikriti e di Awad al-Bandar, ex capo dei giudici della Corte Rivoluzionaria irachena, ma e' subito seguita una smentita da parte di funzionari iracheni. . Saddam Hussein, detenuto dalle forze militari americane fin dalla sua cattura, e' stato consegnato alle autorita' irachene, con una operazione tenuta segreta, solo poco prima della esecuzione. Poco prima di salire sul patibolo, ha raccontato un testimone, gli sono stati letti i capi di accusa. La notizia della avvenuta esecuzione e' stata data inizialmente dalla Tv irachena al Hurra, legata agli americani, per essere poco dopo confermata dalla tv di stato irachena che ha recitato brani del Corano prima di dare l'annuncio ufficiale della morte. L'esecuzione di Saddam Hussein e' stata filmata e sono state scattate fotografie, e' stato rivelato. Le Tv americane hanno cominciato un dibattito interno su cosa mostrare ai loro spettatori. Il primo ministro iracheno Nouri al Maliki ha inviato un suo emissario ad assistere personalmente alla esecuzione di Saddam. I legali di Saddam avevano tentato una serie di mosse disperate nel tentativo di bloccare la esecuzione ma i giudizi americani hanno respinto poche ore prima dell'arrivo di Saddam davanti al patibolo le richieste di ingiunzioni per rinviare la uccisione dell'ex-dittatore. Misure di sicurezza sono scattate tra le forze militari americane ed irachene in vista di possibili rappresaglie da parte degli insorti in risposta alla uccisione di Saddam. Il presidente Bush stava dormendo nel suo ranch in Texas quando e' avvenuta la esecuzione dell'ex-dittatore. La Casa Bianca e le altre istituzioni americane hanno cercato di tenere un profilo basso lasciando la ribalta alle autorita' irachene. ''Siamo soltanto degli spettatori'', aveva commentato un portavoce della Casa Bianca. Il presidente Bush si e' limitato a diramare una dichiarazione dove ha sottolineato che Saddam Hussein ha avuto un processo ''equo'' e che la sua impiccagione rappresenta una ''tappa importante nel cammino dell'Iraq verso la democrazia''. Scene di grande giubilo, alla notizia della morte, sono esplose immediatamente tra le strade della cittadina di Dearborn (Michigan) che possiede la maggiore comunita' di immigrati iracheni. ''Aspettavamo da anni questa notizia - ha commentato un immigrato, ballando letteralmente di gioia - Adesso, svanito l'incubo di Saddam Hussein, l'Iraq puo' veramente cercare di ricostruire il suo futuro''. A 45 mesi dalla caduta delle statue di Saddam dai piedistalli delle piazze di Baghdad e del resto dell'Iraq, adesso il capitolo finale della vita dell'ex-dittatore si e' veramente chiuso con un'altra caduta: dal patibolo, con un cappio al collo.
(ANSA).

Sunday, December 17, 2006

scuola araba

MILANO, 17 DIC - Una festa di Natale con addobbi, abete, buffet e spettacolo di clown per i bambini: ordinaria amministrazione, in questi giorni, per ogni scuola italiana, se non fosse che la festa di oggi si e' svolta alla 'Naghib Mahfuz', la scuola araba nata quest'estate in via Ventura, a Milano, in mezzo a mille polemiche. ''E' una festa importante non solo per i ragazzi ma anche per noi genitori - dice il padre di un alunno della scuola -. Dopo le difficolta' iniziali, il progetto e' partito e funziona''. Che si sia superato il periodo di empasse lo conferma anche la preside, Lidia Acerboni: ''Stiamo procedendo in modo regolare. Dal 6 novembre, giorno di apertura definitiva della 'Mahfuz', stiamo lavorando molto. Come prevede l'ordinamento egiziano, abbiamo sei classi elementari, tre medie e tre superiori, per un totale di un centinaio di alunni. Purtroppo le vicissitudini dell'estate ci hanno fatto perdere almeno una trentina di ragazzi. Inoltre durante il fine settimana organizziamo corsi di arabo per gli studenti delle scuole pubbliche e per 55 ragazzi sauditi che frequentano la scuola americana''. La difficolta' maggiore, fino ad oggi si e' rivelata quella di coordinare i due programmi, l'italiano e l'egiziano, ma ''la strada intrapresa e' positiva - continua la preside -. Ogni settimana c'e' un incontro tra gli 8 professori arabi e i 7 italiani per confrontare le idee e coordinare il tutto. Fino ad aprile, quando si terra' l'esame egiziano, la giornata e' divisa in due: 8.30-11.30 lezioni in arabo, 11.30-14 in italiano. Poi, le lezioni saranno al 90% in italiano''. La lingua, in una scuola sperimentale come la 'Mahfuz' puo' essere un problema ma non preoccupa i maestri. ''Ho 18 alunni di seconda elementare - racconta Leila, professoressa italo-egiziana - e alcuni sono appena arrivati dall'Egitto. Non parlano una parola di italiano ma in classe si e' creato un bel clima di collaborazione con i ragazzi che invece sono nati in Italia o sono qui da piu' tempo''. (ANSA).

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New York, 17 dic. (Apcom) - La Chiesa Episcopale americanaavrebbe raggiunto il punto di rottura e otto influenti diocesidello stato della Virginia annunceranno oggi che i loroparrocchiani hanno scelto di tagliare i loro legami con lacomunità Episcopale degli Stati Uniti.

Per oltre 30 anni hanno convissuto al suo interno realtàopposte: preti donne e preti uomini contrari al sacerdoziofemminile, parrocchie che celebrano i matrimoni gay e altre cheli denunciano; teologi che sostengono che Gesù sia l'unica viaper la salvezza e altri che non sono d'accordo.

Ma secondo quanto riportato oggi dal New York Times, questodelicato equilibrio non sarebbe tuttavia più in grado di reggerealle pressioni dei gruppi più conservatori. Delle otto diocesiche chiedono la separazione, due sono grandi congregazionistoriche, frequentate dall'elite di Washington e che controllanoproprietà immobiliari per 27 milioni di dollari. Con una svolta asorpresa queste chiese si sono dette pronte ad essere 'adottate'da diocesi in paesi poveri in Africa e America Latina, con lequali condividono visioni più conservatrici in materia diomosessualità e interpretazione delle Sacre Scritture.

In particolare, sono in corso elezioni per decidere sesottomettersi all'autorità dell'influente arcivescovo nigerianoPeter Akinola, convinto oppositore dell'omosessualità, chesupporta nel suo paese una legge che renderebbe illegale per gaye lesbiche unirsi in associazioni e addirittura mangiare insiemeal ristorante.

Se tutte le otto chiese della Virginia decideranno di separarsi,la Chiesa Episcopale americana perderà circa il 10% dei suoi90.000 membri.

'La nave della chiesa Episcopale americana è in pericolo' hadetto il reverendo John Yates, rettore di 'The Falls Church', unadelle due grandi congregazioni che hanno dato il via allasecessione. 'Pertanto stiamo cercando di metterci in salvo suvarie scialuppe di salvataggio. Ce n'è una in Bolivia, una inRuanda, un'altra in Nigeria. Il loro desiderio è di aiutarci acostruire una nuova nave in Nord America, e farla salpare'.

Insieme, queste congregazioni americane e i loro alleatioltreoceano intendono formare un nuovo ramo Americano checontrasti o addirittura sostituisca la Chiesa Episcopale degliUsa all'interno della Comunità Anglicana, la grandeconfederazione di chiese nazionali di tutto il mondo che siispirano alla Chiesa d'Inghilterra.

L'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, alla guida dellaComunità Anglicana, sta affrontando crescenti difficoltà pertenere unita la confederazione di fronte alla rivolta dei gruppiconservatori. La settimana scorsa, preti conservatori dellaChiesa d'Inghilterra hanno avvertito che daranno vita ad unascissione se i movimenti più liberali non verranno isolati.

Saturday, December 16, 2006

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TEL AVIV, 16 DIC - Il discorso con cui oggi il presidente palestinese Mahmud Abbas (Abu Mazen) ha detto di aver deciso l'organizzazione di elezioni anticipate giunge a meno di due anni dalla sua elezione alle presidenza dell'Autorita' nazionale palestinese e undici mesi dalla vittoria di Hamas alle legislative. Presidenziali: si sono svolte il 9 gennaio 2005. Abu Mazen (al Fatah): 62,52 % Mustapha Barguti (indipendente): 19,48 % Tayssir Khaled (Fdlp):3,35 % Abdelhalim al Ashqar: integralista indipendente 2,76% Bassam al Sahli (partito del popolo) 2,67% Sayyed Barakah, integralista indipendente 1,3% Abdelkarim Shubeir (indipendente) 0,71% Legislative: si sono svolte il 25 gennaio 2006. Hamas: 440.409 voti (74 seggi) al Fatah: 410.554 voti (45 seggi) Fplp: 42.101 voti al Badil: 28.973 voti.

Wednesday, December 06, 2006

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New York, 6 dic. (Apcom) - Una madre ha fatto arrestare il suobambino di dodici anni perché giocava con il regalo che la suabisnonna gli aveva comprato per Natale. E' successo nella Conteadi Columbia nello Stato di New York, dove Brandi Ervin,esasperata dal comportamento del figlio, ha deciso che fossegiunto il momento di dargli una lezione.

Nell'ultimo periodo il ragazzo - a detta della madre - eradiventato ingestibile: a scuola era l'alunno peggiore dellaclasse, i professori non sapevano come contenere il suo carattereesuberante e dispettoso, e porre fine ai continui dispetti acompagni e insegnanti. L'ennesimo lancio di palline di carta, adesempio, costrinse il docente di matematica a sospenderlo per unasettimana. La madre racconta che il ragazzo, una volta a casa, sichiudeva in camera con i fumetti comprati prelevando soldi dalportafoglio della nonna. Infine, da quando aveva capito che labisnonna per Natale gli aveva comprato un gioco elettronico, siinfilava di soppiatto nella casa dell'anziana signora, e insoffitta giocava per ore con il videogioco.

Suo madre, disperata, si chiedeva cosa fosse giusto fare. Ieridurante la messa ha avuto un'illuminazione: e' uscita dallachiesa e ha chiamato la polizia, fornendo l'indirizzo di suononna, dove era certa si trovasse il figlio.

Gli agenti hanno sorpreso il bambino in soffitta con il suoregalo di Natale, prematuramente scartato, l'hanno portato allacentrale di polizia, dove il ragazzino ha atteso un paio d'oreprima che la madre lo venisse a prendere.

Il suo caso di adolescenza problematica sarà presentato alDepartment of Juvenile Justice della contea di Columbia chesceglierà il programma più opportuno per aiutare il ragazzo. Lamadre spera che da questa esperienza il figlio possa ricavarequalche insegnamento e finalmente incominci a comportarsi meglio.

Monday, December 04, 2006

lina

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UDINE, 24 NOV - Lina Dalla Pozza, il cui nome e' strettamente legato al fratello gemello Gianni Ardigo' (Dick), leggendario comandante dei partigiani della Osoppo, con il quale condivise il periodo della lotta armata con il nome di copertura di Maria Bonvicini, e' morta a Grosseto, dove si era trasferita con il marito, Rino Montello. Lo rende noto l' Associazione partigiani Osoppo Friuli. Oriunda di Ronchis di Latisana (Udine), Lina Dalla Pozza avrebbe compiuto 80 anni il prossimo 7 dicembre. Tra il gennaio e il febbraio 1945, quando il fratello fu catturato e rinchiuso nelle carceri di Padova - si ricorda nella nota - Lina assunse la guida degli uomini posti al suo comando dando quindi continuita' all' azione di attacco e sabotaggio ai presidi tedeschi della zona. Collaboro' attivamente con le missioni alleate e in particolare con quella distinta in codice ''Fabio-Sergio'' il cui responsabile Vinicio Lago trovo' morte ancor oggi poco chiara il primo maggio 1945. Opero' anche a fianco della missione ''Antonio'' (Pio Ferrari) che la storiografia indica come la piu' importante della regione. A guerra finita, motivi di lavoro la obbligarono a trasferirsi a Grosseto, dove nacque l' unica figlia, Maria Luisa, e dove il marito aveva trovato lavoro presso l' Ente Maremma. La salma sara' sepolta al cimitero di Ronchis di Latisana. (ANSA).

contromano

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(ANSA) - TERNI, 4 DIC - Contromano, per una quindicina di chilometri, galleria compresa, sulla E45 in Umbria: poi ai carabinieri che hanno fermato la vettura, si giustifica dicendo che, causa nebbia, aveva preso la strada sbagliata. Protagonista dell'episodio, avvenuto stamani, un anziano di Spoleto di 91 anni. ''Sono uscito dalla mia casa di Spoleto per andare con l'auto all'edicola e comprare il giornale, ma per la nebbia, quando sono ripartito, ho perso l'orientamento'', e' stata la sua spiegazione ai militari che lo hanno bloccato alla guida di una Fiat 126 dopo che, per circa 15 chilometri, da Acquasparta a San Gemini, aveva rischiato piu' volte di provocare incidenti. Molte le vetture che hanno evitato ''l'intrusa'' nella carreggiata sbagliata: alcune di esse, per schivarlo, sono entrate in collisione tra loro, con conseguenze per fortuna non gravi ne' per i mezzi ne' per gli occupanti. Multa e ritiro della patente e' stato l'epilogo per l'anziano automobilista. (ANSA).